CON LE ASSOCIAZIONI DEGLI PSICOMOTRICISTI

Nel mese di ottobre abbiamo ricevuto dal CoLAP l’ invito per un incontro a Bruxelles, con il Vicepresidente della Commissione Europea e le diverse Commissioni, per presentare le istanze delle associazioni degli PSICOMOTRICISTI

Ci siamo quindi incontrati con A.N.P.R.I. Associazione Nazionale Psicomotricisti Relazionali Italiani, per stendere un documento comune, che raccogliesse le nostre richieste e punti di vista, firmato anche dall’associazione FIScOP e allegato in questa pagina.

Abbiamo inoltre concordato la partecipazione del dott. Vecchiato in rappresentanza delle Associazioni degli Psicomotricisti aderenti al CoLAP.

Riteniamo significativo che si sia potuto trovare un momento di condivisione fra associazioni diverse, che pur mantenendo la propria autonomia e la propria identità, hanno costruito una cornice comune, per rappresentare la nostra professione a livello europeo.

Vogliamo sottolineare che riteniamo questo un momento particolarmente importante, che rafforza la professione e che apre una prospettiva di dialogo e confronto, anche al di là dell’orizzonte nazionale.

Genova 11 Ottobre 2019        il Presidente ANUPI Educazione     Anton Maria Chiossone

                                 Chi è lo PSICOMOTRICISTA in Italia

Lo Psicomotricista è il professionista che svolge con titolarità e autonomia professionale interventi psicomotori educativi e preventivi rivolti alla persona nell’intero arco della vita, su richiesta di enti e istituzioni pubblici e privati, diretti a:

  • favorire l’acquisizione e l’utilizzo delle competenze sensomotorie, emotive, relazionali, espressive, cognitive e prassiche;
  • armonizzare lo sviluppo dell’identità e sviluppare le potenzialità della persona nelle diverse età della vita anche in situazioni di rischio sociale, evolutivo e in altre condizioni di difficoltà personale;
  • promuovere il benessere e il mantenimento della salute, secondo il concetto di salute intesa come condizione di armonico equilibrio fisico e psichico dell’individuo, dinamicamente integrato nel suo ambiente sociale e naturale (rif. O.M.S.).

LA PSICOMOTRICITA’ è una disciplina che, ricomponendo la dicotomia mente-corpo, guarda l’individuo nella sua globalità, come frutto dell’integrazione tra emozione, azione e pensiero, permettendo di sperimentare e sviluppare tanto le competenze motorie quanto quelle cognitive, affettive, sociali e relazionali.

Lo Psicomotricista propone l’esperienza corporea e l’azione come elementi fondanti nello sviluppo dell’identità della persona e nella costruzione dei gruppi, privilegiando il gioco psicomotorio e la relazione corporea.

Per questo la Psicomotricità va intesa come pratica pedagogica e sociale preziosa, idonea a promuovere lo sviluppo armonico della personalità. Ciò risulta particolarmente evidente soprattutto in età evolutiva, quando l’individuo comprende e si esprime principalmente attraverso il linguaggio corporeo e non verbale, conoscendo sé e il mondo attraverso il corpo ed il movimento.

La Psicomotricità nelle fasi successive diventa importante esperienza anche nel sostegno degli adolescenti,degli adulti e delle persone in terza età e nell’aiuto in situazioni di criticità, attraverso interventi volti alla rilevazione e al superamento delle difficoltà e dei disagi dell’individuo nella sua integrità psicomotoria.

La professione dello PSICOMOTRICISTA in Italia è normata nel quadro della legge 4/2013 che dà avvio alla disciplina delle professioni non ordinistiche, legge che prevede e chiede che i professionisti si aggreghino in associazioni in grado di darne rappresentanza. La legge istituisce inoltre, presso il Mi.S.E., l’Elenco delle professioni non ordinistiche che rilasciano attestato di competenza e qualità professionale, il cui accesso è consentito a quelle Associazioni Professionali che possano dimostrare di possedere caratteristiche indispensabili per la tutela dell’utente finale.

 

La FORMAZIONE degli PSICOMOTRICISTI

Per conseguire il titolo di psicomotricista è necessario l’ottenimento della qualifica (percorso formativo definito dalle associazioni professionali) attraverso una formazione in linea con la direttiva europea 89/48/CEE e successive modificazioni, relativamente al sistema generale di riconoscimento dei diplomi di formazione professionale – studi post-secondari – che prevede una durata minima di tre anni e di duemilaquattrocento ore. Ciò implica che coloro che intendono conseguire la qualifica di psicomotricista siano in possesso, prima di frequentare il percorso specifico, di diploma di scuola secondaria di secondo grado e/o di laurea di primo livello.

Attualmente in Italia tale formazione è offerta generalmente da realtà private, alcune università stanno proponendo master di durata inferiore, successivamente completati con percorsi professionalizzanti.

 

LE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI presenti nel Co.L.A.P.

  • Associazione Nazionale Psicomotricisti Relazionali Italiani – A.N.P.R.I., iscritta nel Registro Mi.S.E. delle Associazioni che rilasciano l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai soci,membro fondatore N.A.P.P. – Coordinamento Nazionale Associazioni Professionali di Psicomotricisti
  • Associazione Nazionale Unitaria Psicomotricisti Italiani – A.N.U.P.I. Educazione, iscritta nel Registro Mi.S.E. Delle Associazioni che rilasciano l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai soci
  • Federazione Italiana Scuole e Operatori della Psicomotricità – F.I.Sc.O.P., membro fondatore Co.N.A.P.P. – Coordinamento Nazionale Associazioni Professionali di Psicomotricisti

Una recente indagine sulla Professione dello Psicomotricista in Italia traccia una chiara, se pur parziale, immagine dell’attività svolta dai professionisti rilevata attraverso la distribuzione di un questionario on line, compiuto dal Co.N.A.P.P. – Coordinamento Nazionale Associazioni Professionali di Psicomotricisti. L’indagine ha coinvolto quasi 600 professionisti:

  • 73% libero professionista;
  • 57% lavora meno di 15 ore settimanali
  • 54 %, è di età compresa tra i 31-45 anni;
  • 73 % guadagna al massimo 15.000 € annui.
  • 73%, svolge la professione in ambito educativo/preventivo;
  • 39% ha cominciato la propria professione da massimo 10 anni;
  • 77 %, è iscritto ad associazioni di categoria.

 

UNA PROBLEMATICA DI RILEVANZA EUROPEA

In Italia convivono due professioni che differiscono per mansioni e ambiti d’intervento, ma che a volte si sovrappongono: la figura professionale dello Psicomotricista, che interviene in tutto l’arco della vita e in ambito socioeducativo e quella del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva che interviene in ambito sanitario (e limitatamente all’Età Evolutiva).

La situazione italiana della psicomotricità rappresenta un unicum in ambito europeo, dove lo Psicomotricista risulta essere generalmente una figura unica che opera prevalentemente in ambito sanitario.

I Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva come previsto dal Decreto 17 gennaio 1997, n 56, sono professionisti sanitari che operano nell’età evolutiva (fascia di età 0 – 18 anni) e svolgono, in collaborazione con l’équipe multi-professionale di neuropsichiatria infantile e in collaborazione con le altre discipline dell’area pediatrica, gli interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nelle aree della neuro-psicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo. I riferimenti operativi per l’individuazione degli obiettivi del suo dell’intervento sono forniti dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento, delle Disabilità e della Salute. Per l’esercizio della professione di TNPEE è necessario essere in possesso di una laurea di primo livello in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva.

 

LE NOSTRE PROPOSTE

  • Creazione di un tavolo di confronto europeo tra i vari rappresentanti delle Associazioni Professionali degli Psicomotricisti.
  • Sviluppo in Europa della figura professionale dello Psicomotricista anche nel campo socio-educativo e preventivo attraverso 2 opzioni possibili.
  • Unica figura professionale con una formazione di 1° livello (triennale) e con un successivo percorso (biennale) specialistico ad indirizzo: A) pedagogico; B) riabilitativo.
  • Due figure professionali con una formazione di base (triennale) professionalizzante afferenti all’ambito: A) pedagogico-sociale; B) riabilitativo.
  • Inserire la professione dello Psicomotricista all’interno del repertorio europeo delle professioni, in modo da poter accedere ai finanziamenti europei e ai bandi europei, usufruendo anche delle varie possibilità di sostegno allo sviluppo di impresa.
  • Estendere la possibilità di conferimento della Tessera Professionale Europea agli psicomotricisti.

Milano, 25 ottobre 2019